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lunedì 29 settembre 2014

Il primo passo: la scelta ecologista

C'era una volta il mio vecchio modo di fare lavatrice, lavastoviglie e pulizie domestiche.
Dico "C'era" perché un bel giorno come la Bella Addormentata mi sono svegliata (non nel bosco e non grazie al bacio di un fighissimo Principe Azzurro) e ho iniziato a capire che ogni gesto quotidiano che compiamo ha un impatto più o meno alto sull'ambiente.
Sono sempre stata una persona educata e come Mamma mi ha insegnato mai una cartaccia per terra e guai a sbagliare la raccolta differenziata, ogni cosa ha il suo bidone!
Ma ho scoperto che si può fare molto di più e senza neanche tanta fatica o dispendio di denaro!
Il primo passo è stato dire addio all'ammorbidente nella lavatrice.
Direte voi, Perché? Ha un così buon profumo e i capi sono così morbidi!
Vero, vero.
Ma è solo una questione di chimica. Gli ammorbidenti hanno una composizione altamente inquinante e niente affatto necessaria per il nostro bucato.
E' un composto addizionato di profumi (che possono essere irritanti e allergizzanti) e di sostanze che al tatto rendono piacevoli i nostri panni ma che in realtà creano una patina (che rimane a contatto con la nostra pelle) la quale riveste le fibre del tessuto ed è quindi pura illusione di morbidezza!
Ai tempi delle mie ricerche mi sono imbattuta nel Blog della Regina del Sapone che mi ha dato un sacco di spunti ed informazioni utili per cui, anche voi, leggete qui:
http://www.lareginadelsapone.com/2010/03/aceto-come-ammorbidente.html
L'aceto fu per me una vera rivelazione! Un prodotto dal costo esiguo che conoscevo bene perché... l'insalata senza aceto che insalata è?
Da allora grandi scorte di aceto bianco al discount (prezzo circa 0,60 cent di Euro) contro il prezzo di un ammorbidente che, perdonatemi ma son fuori dal giro, non sarà di certo paragonabile.
L'aceto non ha avuto più segreti per me e per la mia casa, ne tengo (anzi tenevo... poi vi spiego perché...) una bottiglia in bagno pronta per la vaschetta dell'ammorbidente ad ogni lavaggio e per le pulizie dei sanitari e degli acciai... meraviglia!
Le nostre nonne e bis-nonne scuoterebbero la testa dicendo: "Toh! La scoperta dell'acqua calda!"
Nonnine care, le grandi aziende produttrici e la pubblicità fanno il loro mestiere e così instillano in noi dei bisogni che in realtà non abbiamo perché tutto si ottiene con le cose più semplici, proprio come facevate voi, sagge donne!
Perciò quasi subito un'altra bottiglia di aceto ha preso posto sotto il lavello in cucina per pulire bene le vasche in acciaio e i fornelli: provate a spruzzare l'aceto e poi buttarci sopra una punta di cucchiaino di bicarbonato...si scatenerà la reazione chimica che produrrà una schiumetta, lasciate agire e poi con un colpo di spugna tutto splenderà...unica avvertenza sciacquare e asciugare bene per non lasciare aloni.
Il bicarbonato è un'altra chicca per la massaia ecologista: si usa per disinfettare frutta e verdura ma non solo, come ho detto è utile per le pulizie e come anticalcare nella lavatrice (io lo metto una volta ogni tanto nella pallina dosatrice direttamente nel cestello).
Tornando in cucina, ho imparato a sostituire con l'aceto il brillantante della lavastoviglie.
E son soddisfazioni! Altro risparmio e altro inquinamento in meno!
In questa nuova prospettiva ho iniziato ad acquistare detersivi ecologici (ormai si trovano nelle lavanderie più fornite, nei negozi che vendono prodotti biologici e anche in qualche supermercato...e ovviamente online in vari siti specializzati) che hanno un costo leggermente più elevato dei comuni detersivi ma se ne usa meno e poi non dimenticate che avete già eliminato il costo dell'ammorbidente e dell'anticalcare.
Adesso come in tutte le favole ci si aspetta il lieto fine, "e vissero felici (puliti) e contenti"...e invece no!
Non finisce qui! Tempo fa in una discussione su un gruppo di Facebook una persona che stimo molto mi ha rivelato la scioccante notizia... l'aceto inquina!!!
Certo, lo sapevo che non è acqua fresca ma...dalle parole di Fabrizio Zago di Promiseland (http://www.promiseland.it/) che lei mi ha riportato ho appreso che l'acido acetico inquina il 50% in più dell'acido citrico (per intenderci quello contenuto nei limoni) e la cosa non mi ha lasciato indifferente.
Ormai ho intrapreso questa strada e se ad un tratto si fa tortuosa di certo non mi arrendo... internet ormai ha una risposta per tutto o quasi... e per quel quasi c'è la carta di credito di mio marito che mi ha permesso di acquistare massicce dosi di acido citrico (si presenta come una polverina bianca).
Adesso le bottiglie vuote dell'aceto contengono una soluzione di acido citrico al 15% in acqua distillata e dove prima usavo l'aceto ora impiego questa nuova "pozione magica".
Attenzione, la scorta di aceto in dispensa rimane perché a volte il citrico finisce e prima di fare un nuovo ordine può passare del tempo!
In fondo nessuno è perfetto ma, se si vuole, qualcosa in più per noi e per l'ambiente si può (si deve?) fare!
...E vissero acidi (acetici o citrici) e contenti in un mondo un po' meno inquinato.
Fine della storia (questa storia! ma ne arriveranno presto delle altre!).





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